Trattati e convenzioni internazionali

La Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) è stata firmata dalla Comunità e da tutti gli Stati membri nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992. La Convenzione, testo fondante di tutti i trattati e le normative che in materia si sono susseguiti da allora, affronta per [...]

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Approfondimento

La Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) è stata firmata dalla Comunità e da tutti gli Stati membri nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992. La Convenzione, testo fondante di tutti i trattati e le normative che in materia si sono susseguiti da allora, affronta per la prima volta non solo il problema della conservazione della diversità biologica, ma anche l’utilizzazione durevole dei suoi elementi e la ripartizione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche, mediante, tra l’altro, un accesso adeguato alle risorse e il trasferimento opportuno delle tecnologie pertinenti, tenendo conto di tutti i diritti su tali risorse e tecnologie, e mediante finanziamenti adeguati.

Nel 2001 la FAO emana, in osservanza alle raccomandazioni della CBD, il Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione l’Agricoltura, in cui l’attenzione si focalizza particolarmente sull’uso sostenibile delle risorse genetiche e sui meccanismi di accesso.

Il Protocollo di Nagoya è uno strumento internazionale adottato dalla Conferenza delle Parti della CBD nel corso della sua X Riunione, il 29 ottobre 2010 a Nagoya. Nasce allo scopo di favorire da un lato l’accesso alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali, e dall’altro la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi con il paese fornitore e le comunità indigene e locali. Il suo ambizioso obiettivo è quello di rappresentare un possibile anello di congiunzione tra le politiche per la conservazione della biodiversità e quelle per la lotta alla povertà. Esso, infatti, garantendo ai Paesi che dispongono di una ricca biodiversità la ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse, li incoraggia a preservare questa inestimabile ricchezza. 

Protocollo di Nagoya 


La strategia sulla biodiversità, parte integrante della strategia Europa 2020, in particolare dell’iniziativa faro “Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”4, si prefigge di invertire la perdita di biodiversità e accelerare la transizione dell’UE verso un’economia verde ed efficiente dal punto di vista delle risorse.

Il Regolamento Europeo istituisce un programma comunitario concernente la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l’utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura e che abroga il regolamento (CE) n. 1497/94.

Allegati

downloadConvenzione sulla diversità biologica

downloadTrattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura

downloadLa nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020

downloadRegolamento (CE) N. 870/2004 DEL CONSIGLIO del 24 aprile 2004

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