Convegno Coltiviamo la Biodiversità e Mostra Pomologica
Approfondimento
Anche quest’anno si è positivamente conclusa l’edizione 2018 dell’Evento “Coltiviamo la Biodiversità”, consueto appuntamento annuale che dal 2009 (anche se con qualche interruzione) vede la 3APTA organizzare il Convegno di presentazione dei risultati delle attività svolte sul tema della AgroBiodiversità regionale. Riprese nel 2017 le attività, finanziate dalla Regione Umbria con fondi a valere sul P.S.R. 2014-2020, sono state ricondotte in seno al Servizio di “Salvaguardia della Biodiversità regionale di interesse agrario”.
Desideriamo innanzitutto ringraziare l’Amministrazione Comunale di Trevi e la Fondazione di Villa Fabri per averci ospitati nella splendida cornice della Città di Trevi e di Villa Fabri, dove è stata allestita la Mostra pomologica (anche questo un appuntamento diventato consueto, speriamo non scontato, dal 2012 anno della prima edizione a Todi presso la Scuola Agraria “Ciuffelli”).
Vorremo anche ringraziare i relatori che hanno reso denso di contenuti il Convegno stesso e di cui mettiamo a disposizione le relazioni presentate (download in fondo alla pagina).
Relativamente alla Mostra, di cui nelle righe che seguono diamo una breve descrizione, vorremmo anche ringraziare:
Sergio Guidi, di ARPAE Emilia Romagna che ha accettato il nostro invito di allestire una parte della Mostra con una esposizione dei frutti della Regione Emilia Romagna,
l’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi per aver messo a disposizione 12 esemplari di Frutti in Cera opera del Garnier Valletti e di cui la Scuola possiede una preziosa Collezione,
Gli alunni e le insegnanti delle otto classi dell’Istituto Comprensivo “T. Valenti” di Trevi che con entusiasmo, curiosità e allegria hanno aderito alla nostra proposta didattica sviluppata per l’occasione.
Proviamo ora a dare una breve descrizione della Mostra, ben sapendo che né le immagini né le parole saranno sufficienti a rendere l’atmosfera ed il fascino creatosi grazie alla bellezza del contesto paesaggistico, del sito storico di Villa Fabri e, non ultimo, grazie ad una splendida estate di San Martino.
La Mostra è suddivisa in quattro sezioni.
Nella prima Sezione intitolata “La biodiversità vegetale e animale”, allestita nella sala affrescata delle Quattro Sante, sono stati disposti quattro espositori: uno dedicato alle varietà di legumi e frumenti di varietà locali della Regione Umbria, uno alla storia del frumento, un terzo realizzato per l’occasione dedicato alla storia del Mais. Infine un pannello illustra alcune delle principali razze animali che ancora sono allevate in ambito regionale.
Nella seconda Sezione, “Quel che resta”, allestita nella sala affrescata degli Eremiti, era idealmente possibile fare un salto nel passato grazie alla riproduzione delle fotografie di Henri Desplanques, geografo francese che tra gli anni ’50 e ’70 dello scorso secolo viaggiò per le campagne dell’Italia centrale, Umbria compresa, lasciandoci non solo un prezioso volume dei suoi studi (Campagne Umbre), ma anche una ricca documentazione fotografica che rappresenta una traccia storica fondamentale per capire le evoluzioni e le trasformazioni sociali vissute in ambito rurale in quegli anni. In un angolo di questa sezione è stato anche allestito uno spazio dedicato alla Casa dei Semi del Trasimeno, progetto pilota di gestione condivisa e partecipata delle sementi a livello locale. Molta curiosità hanno suscitato le Zucche del Pellegrino, dalla particolare conformazione a bottiglia.
Nella terza Sezione, allestita nella sala centrale, il tema era “Pomologia tra arte e scienza”, con un chiaro riferimento alle tavole pittoriche tratte dall’Hortus Pictus di Ulisse Aldrovandi e dalla Pomona Italiana di Giorgio Gallesio. Due splendidi esempi di opere che in tempi diversi (del XVI° secolo la prima, del XVIII° la seconda) hanno visto i loro Autori, con un approccio riconducibile alla temperie culturale del loro tempo, cimentarsi nello studio delle Scienze Naturali. In questa sala, di per sé splendida per l’affaccio sulla terrazza della Villa, per gli affreschi del soffitto e per il curioso trompe-l’oeil dell’uomo che si affaccia da una finta porta, hanno trovato spazio i frutti (mele, pere) di quasi 50 diverse varietà locali del territorio regionale: Mele a Sonagli, Coccianesi, Conventine, Ruzze (…) e Pere Sementine, Monteleone, Trenta once, Marzaiole (…).
Infine la quarta Sezione, allestita nella Sala delle Arti, è stata dedicata ai frutti di varietà della Regione Emilia Romagna (a cura di Sergio Guidi) ed alle teche che ospitano 12 esemplari dei frutti in cera opera del ceroplasta del XVIII° secolo Garnier Valletti (per gentile concessione dell’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi). Per questo motivo la Sezione è intitolata “Frutti di altre contrade e di altri tempi”.