AgroBiodiversità: memoria, tradizione e sviluppo sostenibile dei territori
Approfondimento
AgroBiodiversità: memoria, tradizione e sviluppo sostenibile dei territori
Sabato 19 maggio, ore 9.00
Assisi, Via Eremo delle Carceri, 19
Presso l’Istituto Professionale di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, Servizi Commerciali.
In occasione della Giornata Nazionale della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare la 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Assisi, ha organizzato il Convegno AgroBiodiversità: memoria, tradizione e sviluppo sostenibile dei territori”.
Nel corso della mattinata si sono alternati agricoltori di altre regioni che hanno portato la propria esperienza di lavoro sul recupero e valorizzazione di risorse locali in un’ottica di rete e cooperazione al fine di conseguire un percorso di sviluppo socio economico di successo.
Come esperienza dalla Regione Toscana, Carlo Citterio ha in modo suggestivo narrato del lavoro e delle persone coinvolte nel recupero dell’Aglione della Valdichiana, una peculiare e sorprendente, per dimensioni e pregi, varietà botanica della specie Allium ampeloprasum L. (http://www.aglione.it/).
Donato Silveri ha invece raccontato il percorso di recupero e la nascita del Consorzio di tutela della Solina d’Abruzzo, un antico cereale che per secoli è stato la chiave di volta della sopravvivenza delle Comunità rurali della montagna abruzzese, potendo coltivarsi fino a più di 1400 metri s.l.m.
Per le Marche, Ambra Micheletti e Rodolfo Rosatelli hanno illustrato di come il recupero di una antica varietà di leguminosa, la Fava di Fratte Rosa, sia culminata nella nascita di una Associazione di produttori che hanno unito le forze nel comune intento di salvaguardare questa risorsa.
Dalla Regione Lazio sono invece giunte le esperienze di lavoro su due specifiche risorse locali: il Pizzutello di Tivoli ed il Suino Nero Casertano. Della prima hanno parlato Bruna Grossi (la “nonna ortolana”) e Federico Casini (https://www.facebook.com/ortolanitivoli/), raccontando del difficile percorso di recupero che partendo dalla varietà un tempo diffusa e rinomata ma della quale erano rimaste solo poche piante ha visto poi allargarsi il lavoro necessariamente anche sul fronte sociale e culturale al fine di ricreare le condizioni basilari affinché gli agricoltori tornassero a reimpiantare nuove vigne. Irene Vano e Riccardo Pagnanelli hanno dal canto loro spiegato le difficoltà e le problematiche, così come anche le soddisfazioni e le motivazioni che quotidianamente spingono loro (e gli altri allevatori) nel dedicarsi all’allevamento semibrado del Suino Nero Casertano.
Il filo che accomuna ciascuna di queste esperienze, pur nella diversità, è la passione per un lavoro che spesso finisce col diventare anche ragione di vita. Sebbene infatti sempre di agricoltura e di allevamento si parli, le varietà e razze locali hanno il pregio di far riscoprire storie che si credeva di aver perduto, dimenticato o che non avessero più nulla da dire al giorno d’oggi, risvegliando invece in tutti coloro che finiscono per esserne coinvolti, interesse e orgoglio nel farsi carico dell’atto fondativo della rinascita.
La giornata è poi proseguita con la dimostrazione dal vivo della preparazione di una ricetta da parte degli studenti dell’Istituto Alberghiero. Studenti che si sono messi in gioco per tutta la giornata, dimostrando competenze e abilità notevoli, a cominciare dall’accoglienza degli ospiti, dalla preparazione della degustazione finale utilizzando le risorse genetiche iscritte al Registro Regionale*, fino a momenti di intrattenimento musicale degli ospiti ed anche con una visita guidata alla citta di Assisi.
*Questi i prodotti utilizzati per la preparazione della degustazione da parte degli studenti:
- Olio aromatizzato al Merangolo di Ferentillo
- Pasta fresca di farina di Grano Gentil Rosso
- Olio monocultivar di Rajo
- Roveja di Civita di Cascia
- Uova di Livorno bianca
- Farro di Monteleone di Spoleto
- Fagiolo di Cave di Foligno
- Fagiolina del Trasimeno
- Formaggio di Capra della Valnerina
- Formaggio di Sopravissana
- Carne di Pecora Appenninica
- Vino di Vitigno Grero di Todi