Marrone Umbro
La presenza del Castagno e la coltivazione del Marrone in Umbria è attestata da secoli. Ne sono una prova certa e inequivocabile le numerose piante vetuste caratterizzate da notevoli dimensioni che permettono di stimarne l’età, almeno in alcuni casi, fino anche a 200 anni.
Non è facile poter affermare se la varietà abbia avuto origine nel contesto regionale dove oggi è diffusa oppure se possa aver avuto una provenienza in tempi storici dalle regioni vicine. Lo studio di caratterizzazione genetica condotto da un lato ha permesso di chiarire alcuni aspetti legati alla diversità dei popolamenti umbri, dall’altro ha permesso di appurare una vicinanza (non una stretta identità) di questi con il Marrone fiorentino.
Dal punto di vista più strettamente antropologico la coltura del Castagno/Marrone ha avuto ed in parte ha ancora un profondo legame con i territori e le comunità che vi si sono dedicate nel corso di molte generazioni. Il castagno ha rappresentato, come noto, una risorsa non solo dal punto di vista alimentare (umano e animale), ma è divenuto cardine dell’economia delle popolazioni dove era attestata la sua coltura. Con importanti riflessi anche sotto il profilo sociale generando, nel tempo, forme e modi di autorappresentazione, riconoscimento identitario e appartenenza legate per l’appunto a questa specifica coltura.
I frutti di questa varietà sono di dimensioni medio grandi e di forma ellissoide trasversale-globosa. La pubescenza in corrispondenza dello stilo è di dimensioni medio piccola. La buccia è di colore marrone medio o di tonalità ancora più scuro, con evidenti strie scure. Polpa color crema o bianca. Il riccio è di forma globosa con aculei numerosi.
Iscrizione al Registro
Dicembre
2023
NUMERO ISCRIZIONE
Famiglia, genere, specie
- Famiglia: Fagaceae Dumort
- Genere: Castanea Mill.
- Specie: C. sativa Mill.
Nome comune
- Nome comune della varietà: Marrone Umbro
Territorio
- Area tradizionale di diffusione: Comuni di Acquasparta, Avigliano Umbro, Baschi, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Montecchio, Monte Santa Maria Tiberina, Norcia, Orvieto, Preggio, San Giustino, Trevi, Umbertide
- Luogo di conservazione ex situ: Nessuno
- Rischio di erosione: Medio - Basso