Merangolo di Ferentillo accessione “Frantoio La Drupa”

La presenza secolare della specie Arancio amaro o Merangolo nel territorio della Provincia di Terni è attestato da numerosi documenti storici risalenti fino al XIV° secolo. Le particolari condizioni meteoclimatiche di alcune zone della Provincia di Terni hanno permesso non solo la sopravvivenza nel tempo dell’Arancio amaro, ma anche la sua diffusione sul territorio. Molti sono gli usi che si usava fare in passato con i frutti (bruschette, condimenti, dolci, insaccati); una associazione molto forte sembra quella con l’olio e in particolare con i Frantoi. Diverse delle accessioni recuperate sul territorio di riferimento, tra cui quella qui descritta, sono state trovate infatti nelle immediate vicinanze di Frantoi, alcuni dei quali non più attivi. Un’ipotesi è che il succo di merangola fosse usato per stemperare aromi e sapori “forti” dell’olio, un tempo caratterizzato da aspetti qualitatitvi assai inferiori ad oggi.

Futti di pezzatura medio piccola (119 g) e forma obvoidale, presentano la base troncata e concava, mentre l’apice è incavato. Buccia di colore arancio, con debole lucentezza e tessitura rugosa. Albedo di colore giallo con moderata aderenza alla polpa. I frutti presentano in media 8 segmenti, tra loro uniformi, con asse centrale pieno. Si raccoglie tra febbraio e marzo.sembra ano nelle immediate vicinanze di Frantoi attivi in passato. quella qui descritta, sono erse accessioni di questa specie.

Merangolo di Ferentillo - Biodiversità Umbria

Iscrizione al Registro

18
Giugno
2018
31
NUMERO ISCRIZIONE

Famiglia, genere, specie

  • Famiglia: Rutaceae Juss
  • Genere: Citrus L.
  • Specie: C. x aurantium L

Nome comune

  • Nome comune della varietà: Merangolo
  • Denominazioni errate o cadute in disuso: Nessuno

Territorio

  • Area tradizionale di diffusione: L’areale di diffusione di questa specie è piuttosto ampia, comprendendo i Comuni di Ferentillo, Amelia, Narni, Cesi, Otricoli, Calvi dell’Umbria, San Gemini, Terni, Penna in Teverina, Lugnano in Teverina, Guardea, Alviano.
  • Luogo di conservazione ex situ: Campo Collezione regionale presso 3A-PTA
  • Rischio di erosione: Alto

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