Olivo San Felice
Il nome della varietà fa esplicito riferimento all’abbazia benedettina di S. Felice a Giano dell’Umbria. Sinonima della varietà abruzzese “Dritta”, per cui si può ragionevolmente ritenere che possa essere stata introdotta in Umbria dai monaci benedettini in tempi molto remoti. L’albero di “San Felice” più grande (identificato geneticamente attraverso l’analisi molecolare) è stato individuato ad Ancaiano (Spoleto), il cui tronco ha un diametro di 187 cm ed un’età stimata al 14C di circa 630 anni. Una delle prime citazioni di questa varietà risale al 1908 e la si trova nel testo di Francesco Francolini “La valle spoletina e le sue Economie – Agricole”, in cui viene riportata tra le varietà meno diffuse del territorio spoletino, «disseminate qua e là senza ordine né distinzione».
Albero di media vigoria, con portamento espanso e produzione elevata e costante. Frutto di colore verde, forma ellittica, leggermente asimmetrico. Endocarpo di forma ellittica, leggermente asimmetrico, con massimo diametro in posizione centrale/apicale.
Iscrizione al Registro
Settembre
2018
NUMERO ISCRIZIONE
Famiglia, genere, specie
- Famiglia: Oleaceae Hoffmanns. & Link
- Genere: Olea L.
- Specie: O. europea L. subsp. europea
Nome comune
- Nome comune della varietà: San Felice
- Denominazioni errate o cadute in disuso: Nessuno
Territorio
- Area tradizionale di diffusione: Zone collinari e pedemontane del comprensorio Spoletino e della bassa Valnerina. Rappresenta la maggioranza del patrimonio olivicolo del comune di Giano dell’Umbria
- Luogo di conservazione ex situ: Campo Collezione del CREA-OLI di Spoleto a Castel Ritaldi
- Rischio di erosione: Medio